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Il diabete di tipo 1, autoimmune, ha forse qualche segreto di meno: un tassello che potrebbe portare a nuove cure. Così, almeno, sperano i ricercatori dell’Helmholtz Zentrum di Monaco di [...]
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Il trapianto di pancreas per chi è colpito dal diabete di tipo 1 (autoimmune) non va considerato solo come un’opzione da riservare a persone in condizioni particolarmente critiche. La [...]
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Buoni risultati di una sperimentazione condotta in dieci ospedali americani ed europei, con le cellule beta pancreatiche inserite nel fegato. Ma la nuova frontiera è ancora più avanzata: [...]
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Che nelle malattie autoimmuni ci sia una predisposizione genetica è dimostrato o ipotizzato da tempo, a seconda dei casi, ma ora un grande studio internazionale, coordinato dagli [...]
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Da tempo si pensa che, tra le cause del diabete di tipo 1, autoimmune (che porta alla distruzione di una parte del pancreas per una serie di errori del sistema immunitario), ci possa [...]
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Per motivi che restano ancora da chiarire, l’incidenza di malattie autoimmuni è più elevata fra i parenti di primo grado e i coniugi delle persone con celiachia, rispetto al resto della [...]
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E’ partito lo studio clinico di fase II che ha l’obbiettivo di convalidare l’efficacia del vaccino contro la tubercolosi (quello a base di Bacillus Calmette-Guérin, BCG) nel [...]
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I dati di uno studio clinico chiamato Pre-POINT, pubblicati nei giorni scorsi su JAMA, fanno sperare che si possa arrivare alla prevenzione del diabete di tipo 1, quello autoimmune, grazie [...]
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Già oggi, su pazienti diabetici selezionati, è possibile trapiantare le "isole pancreatiche", fondamentali per la produzione di insulina. I risultati sono buoni, ma non durano a lungo nel [...]
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Un importante studio della Ue conferma che l’eccesso di saponi e disinfettanti inibisce, nei bambini, lo sviluppo corretto del sistema difensivo dell’organismo, e può aprire la porta a [...]
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Svelata, con una precisione mai raggiunta prima, l’origine genetica di 21 malattie autoimmuni.
I ricercatori dell’Università di San Francisco, di Harvard e del MIT (Boston) hanno [...]
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Lungo il fiume, in missione, parte la caccia ai nemici invisibili
Provate a immaginare il nostro corpo come se fosse una nazione... Una nazione delimitata da lunghi confini, con poliziotti e soldati dappertutto, posti di blocco, caserme, per cercare di mantenere l’ordine pubblico e allontanare i nemici, perennemente in agguato.
Le acque dei numerosissimi fiumi e canali (i vasi sanguigni) vengono sorvegliate giorno e notte da un poderoso sistema di sicurezza. Ma non è facile mantenere l’ordine in una nazione che ha molti miliardi di abitanti, e altrettanti nemici e clandestini.
Le comunicazioni avvengono attraverso una rete di sottili cavi elettrici, oppure tramite valigette (gli ormoni e molti altri tipi di molecole), che vengono liberate nei corsi d’acqua. Ogni valigetta possiede una serie di codici riservati solo al destinatario, che così è in grado di riconoscerla e prelevarla appena la “incrocia”.
Le valigette possono contenere segnali d’allarme lanciati dalle pattuglie che stanno perlustrando i vari distretti dell’organismo e hanno bisogno di rinforzi. Fra i primi ad accorrere sono, di norma, gli agenti del reparto Mangia-Nemici (i monociti). Grazie alle istruzioni contenute nelle valigette, identificano all’istante il luogo da cui è partito l’allarme ed entrano aprendo una breccia nelle pareti.
Quando si trovano davanti ai nemici, i monociti si trasformano, accentuando la loro aggressività e la loro potenza. Diventano, così, agenti Grande-Bocca (i macrofagi). Come in un film di fantascienza, dal loro corpo spuntano prolungamenti che permettono di avvolgere gli avversari e catturarli rapidamente, dopo avere controllato i passaporti.
I nemici vengono inghiottiti, letteralmente, e chiusi in una capsula, all’interno del corpo degli agenti: una sorta di “camera della morte”. A questo punto scatta la loro uccisione, tramite liquidi corrosivi e digestivi, che li sciolgono.